“Reading for difference” space and spatialities of socio-technological networks in the augmented city

Now out my first insights on “Narratives of Digital Social Innovation. “Reading for difference” space and spatialities of socio-technological networks in the augmented city” in Memorie Geografiche #23. The journal issue contains the conference proceedings of the conference “Oltre la Globalizzazione – Narrazioni/Narratives//Beyond Globalisation:Narratives/ Oltre la Globalizzazione: Narrazioni event” organised by the italian Society of Geographical Studies (SSG) in Como (University of Insubria) in December 2023, edited by V. Albanese and G. Muti.

My work abstract is below:

Narrazioni dell’Innovazione Sociale Digitale a confronto. “Leggere per differenza” spazio e spazialità delle reti socio-tecnologiche nella città aumentata.

Chiara Certoma’, DIGGEO@ESOMAS – Università di Torino

Con l’avvento della rivoluzione digitale sia il concetto che l’esperienza dello spazio urbano hanno subito profondi cambiamenti; e la dimensione fisica della città si è fusa con quella virtuale in un unico “spazio urbano aumentato”. Nell’ultimo decennio, un’ampia varietà di iniziative di innovazione sociale, che si sono avvalse di processi e strumenti digitali (chiamate Digital Social Innovation – DSI) è stata sperimentata e adottata nelle città di tutto il mondo, influenzando le logiche organizzative, le strutture funzionali e i processi operativi urbani. Queste iniziaitive producono nuove spazialità, ovvero nuove costruzioni dell’immaginario collettivo. Il rapporto tra le iniziative di DSI e lo spazio urbano (concepito nel senso ampio di spazio economico, sociale, politico e culturale), tuttavia, è stato marginalmente esplorato dalla geografia culturale, nonostante i recenti lavori su aree affini, come metodi digitali, città intelligenti e società delle piattaforme. Con il presente contributo analizzo le ragioni alla base di questa tendenza e spiego come l’analisi delle implicazioni spaziali della DSI può contribuire ad una migliore comprensione delle trasformazioni in atto. A tal fine, adotto l’approccio metodologico proposto da Gibson-Graham del “leggere per differenza” i fenomeni sociali per evidenziare e limitare la prospettiva capitalocentrica della narrazione neoliberista della DSI. Nel far ciò attraverso un percorso esplorativo tripartito che include (a) riformulazione ontologica, (b) esplorazione degli spazi di possibilità alternative e (c) celebrazione dell’alterità. Attingendo a contributi della geografia digitale, influenzati dalla prospettiva materiale semiotica, il mio contributo identifica le molteplici questioni di interesse rilevanti per i geografi critici nell’analisi su come la DSI stia intervenendo sempre più negli spazi multi-attoriali e multi-stratificati della vita urbana attorno ai nodi tematici di rappresentazione, riproduzione e potere. Riassumo dunque il processo analitico di decostruzione e complessificazione dell’epistemologia della DSI e segnalo le ragioni per cui una “teoria debole” sia meglio attrezzata per accettare l’apertura e l’ibridità che caratterizzano tali pratiche attraverso una narrazione non dualistica di processi tecnologico autenticamente emancipativi.

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