On the 9th of December I am presenting my work titled “Narrazioni dell’Innovazione Sociale Digitale a confronto. “Leggere per differenza” spazio e spazialità delle reti socio-tecnologiche nella città aumentata” at the Beyond Globalisation:Narratives/ Oltre la Globalizzazione: Narrazioni event organised by the italian Society of Geographical Studies (SSG) in Como (University of Insubria).
My presentation is hosted in the session “Dalla città industriale alla città sostenibile? Narrazioni e nuove interpretazioni” chaired by Vittorio Amato, Daniela La Foresta, Lucia Simonetti e Stefano De Falco (University of Naples).
The full program is here.

My work abstract is below:
Narrazioni dell’Innovazione Sociale Digitale a confronto. “Leggere per differenza” spazio e spazialità delle reti socio-tecnologiche nella città aumentata.
Chiara Certoma’, DIGGEO@ESOMAS – Università di Torino
Con l’avvento della rivoluzione digitale sia il concetto che l’esperienza dello spazio urbano hanno subito profondi cambiamenti; e la dimensione fisica della città si è fusa con quella virtuale in un unico “spazio urbano aumentato”. Nell’ultimo decennio, un’ampia varietà di iniziative di innovazione sociale, che si sono avvalse di processi e strumenti digitali (chiamate Digital Social Innovation – DSI) è stata sperimentata e adottata nelle città di tutto il mondo, influenzando le logiche organizzative, le strutture funzionali e i processi operativi urbani. Queste iniziaitive producono nuove spazialità, ovvero nuove costruzioni dell’immaginario collettivo. Il rapporto tra le iniziative di DSI e lo spazio urbano (concepito nel senso ampio di spazio economico, sociale, politico e culturale), tuttavia, è stato marginalmente esplorato dalla geografia culturale, nonostante i recenti lavori su aree affini, come metodi digitali, città intelligenti e società delle piattaforme.
Con il presente contributo analizzo le ragioni alla base di questa tendenza e spiego come l’analisi delle implicazioni spaziali della DSI può contribuire ad una migliore comprensione delle trasformazioni in atto. A tal fine, adotto l’approccio metodologico proposto da Gibson-Graham del “leggere per differenza” i fenomeni sociali per evidenziare e limitare la prospettiva capitalocentrica della narrazione neoliberista della DSI. Nel far ciò attraverso un percorso esplorativo tripartito che include (a) riformulazione ontologica, (b) esplorazione degli spazi di possibilità alternative e (c) celebrazione dell’alterità.
Attingendo a contributi della geografia digitale, influenzati dalla prospettiva materiale semiotica, il mio contributo identifica le molteplici questioni di interesse rilevanti per i geografi critici nell’analisi su come la DSI stia intervenendo sempre più negli spazi multi-attoriali e multi-stratificati della vita urbana attorno ai nodi tematici di rappresentazione, riproduzione e potere. Riassumo dunque il processo analitico di decostruzione e complessificazione dell’epistemologia della DSI e segnalo le ragioni per cui una “teoria debole” sia meglio attrezzata per accettare l’apertura e l’ibridità che caratterizzano tali pratiche attraverso una narrazione non dualistica di processi tecnologico autenticamente emancipativi.
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